Sui Sentieri degli Dei Agerola

Premi che onorano la Bellezza: la memoria
che diventa futuro

Agerola, terra d’arte, di storia e di poesia, custodisce non solo panorami mozzafiato ma anche un patrimonio immateriale fatto di cultura, talento e ispirazione. Ogni estate, da luglio a settembre, il Festival Sui Sentieri degli Dei non è solo un viaggio tra le emozioni della musica, del teatro e della letteratura, ma anche un percorso nella memoria di un territorio che ha saputo accogliere, nutrire e ispirare alcune tra le più grandi personalità della cultura italiana tra Otto e Novecento.

È nel nome di questi uomini – Francesco Cilea, compositore raffinato che scelse Agerola per trovare pace e ispirazione; Salvatore Di Giacomo, che qui scrisse i celebri versi di Luna d’Agerola; Roberto Bracco, drammaturgo candidato al Nobel – che il Festival ha istituito tre premi simbolo della sua identità più profonda. A questi si sono affiancati negli anni il Premio Agerola alla Carriera, il Premio Speciale Festival Agerola e il Premio HHT Onlus, per continuare a rendere onore a chi, con il proprio percorso, ha lasciato un segno nella storia culturale e civile del nostro tempo.

Grandi nomi hanno ricevuto questi riconoscimenti, simboli vivi del legame tra il passato glorioso e il presente vibrante di Agerola. Dalle colonne della musica italiana come Stelvio Cipriani, Luis Bacalov, Nicola Piovani, Peppe Servillo, Ron, Gino Paoli, Massimo Ranieri, Giovanni Allevi, Roberto Vecchioni, Maurizio Vandelli, Colapesce Di Martino e Eugenio Finardi, agli interpreti teatrali e cinematografici come Michele Placido, Lina Sastri, Carlo Croccolo, Giorgio Albertazzi, Giancarlo Giannini, Vincenzo Salemme, Peppe Barra, Marisa Laurito, Maurizio Casagrande, Gino Rivieccio, Biagio Izzo, Mariano Rigillo, fino a voci moderne e apprezzatissime come Ermal Meta, Michele Bravi, Dargen D’Amico, Noemi, Irene Grandi, Tosca, Brunori Sas, Rita Pavone, Noa, Fiorella Mannoia, Robi Facchinetti e Riccardo Fogli.
Senza dimenticare chi, con dedizione e coraggio, ha reso onore alla vita come il dottor Paolo Ascierto, o chi ha lasciato un’eredità musicale e intellettuale profonda, come Giovanna Marini e Renzo Arbore.

Questi premi non sono soltanto riconoscimenti: sono dichiarazioni d’amore verso Agerola, verso la sua storia, verso il suo destino di faro culturale in un’Italia che guarda al futuro custodendo le proprie radici. Perché ogni artista premiato è, a suo modo, un moderno Ulisse che ha trovato su questi monti sospesi tra cielo e mare, un approdo sicuro. E ogni premio è una pietra scolpita nel cammino della bellezza, della memoria e dell’eccellenza italiana.

Agerola premia. Ma soprattutto, ricorda. E quando un paese ricorda con il cuore, allora niente viene dimenticato davvero.

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